La nostra associazione è da sempre orientata alla sperimentazione e all’utilizzo delle varie tecniche di Tiro con l’Arco. Tecniche che tendono a confondersi e a completarsi anche con aspetti filosofici.
Il tiro sportivo moderno, con un alto grado di approssimazione, lo possiamo dividere in due categorie, o stili:
- tiro istintivo
- tiro mirato
E’ forse troppo semplicistico definire il tiro con l’arco in questo modo, ma cerchiamo di descrivere, in breve, quali sono le differenze tecniche e biomeccaniche. Premesso che tutti gli stili hanno alla base gli stessi principi è comunque assodato che poi l’applicazione pratica comporta delle differenze anche abbastanza sostanziali.
Nel tiro “istintivo” conta molto la percezione della dinamicità del movimento, la ripetitività del gesto e, in particolare, la precisione dell’ancoraggio al volto. Si tira con entrambi gli occhi aperti e per poter allineare efficacemente l’occhio dominante con il bersaglio è ammessa una maggiore personalizzazione dello stile di tiro con posture che possono variare da individuo a individuo: inclinando l’arco, piegando il busto verso il bersaglio, ecc. L’arco deve essere impugnato e trattenuto, e questo comporta un maggiore irrigidimento dell’azione, l’ancoraggio al volto avviene all’altezza dell’angolo della bocca ed è molto importante una buona visualizzazione del bersaglio, concentrandosi solo sulla zona di esso che vogliamo colpire. La traiettoria della freccia va “immaginata” a seconda della distanza del bersaglio e la precisione è lasciata esclusivamente alla capacità dell’arciere di interpretare correttamente il tiro. Il tiro istintivo è caratterizzato da una rapida velocità di esecuzione.
E’ uno stile che all’apparenza sembrerebbe più semplice con meno particolari da dover controllare, ma non è cosi: precisione nel gesto e correttezza nei movimenti, acquisiti solo con molta pratica, sono indispensabili per un risultato gratificante.
Il tiro storico è un tiro istintivo che oltre all’uso di attrezzi di foggia storica si completa anche con la ricerca del costume dell’arciere e trova il suo massimo nelle manifestazioni storiche e nelle gare in ambienti medievali.
Nel tiro “mirato” le differenze sono sostanziali. Il tiro mirato è concepito per ottenere una precisione estrema in condizioni ottimali di tiro. Il tiro mirato si basa sulla collimazione tra occhio e bersaglio attraverso uno o due riferimenti di mira. Il riferimento singolo può essere il mirino oppure la punta della freccia, mentre il secondo riferimento può essere la cosiddetta “visette” o “peep-hole” posizionata sulla corda degli archi “compound” in alcune categorie di tiro. Utilizzando un solo riferimento di mira, la postura deve essere assolutamente eretta, con l’arco perfettamente verticale, e molto controllata nell’ancoraggio in modo da poter aggiungere un secondo riferimento costante per la mira; l’occhio deve essere fisso sul mirino che deve essere piazzato con la massima precisione sul centro del bersaglio.
Avere due riferimenti per la mira permette di semplificare le operazioni di tiro, ma rallenta la velocità di esecuzione dovendo ottenere una collimazione ottica più precisa.
In entrambi i casi è fondamentale stimare con buona approssimazione, quando non nota, la distanza di tiro e risulta altrettanto importante la perfetta manutenzione delle parti meccaniche per ottenere tiri precisi.
Per questo tipo di tiro la taratura del mirino si effettua su bersagli a distanze conosciute.